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Anche oggi, in alcune parti del mondo, esistono regimi totalitari. Un esempio attuale è la Cina, ufficialmente chiamata Repubblica Popolare Cinese, dove il potere è detenuto da un solo partito: il Partito Comunista Cinese (PCC). Questo sistema politico viene definito regime a partito unico, poiché non esistono vere elezioni libere né pluralismo politico.
Il governo cinese esercita un controllo molto rigido sulla popolazione: limita la libertà di espressione, censura Internet, sorveglia i cittadini con telecamere e tecnologie avanzate. La stampa è controllata dallo Stato e chi critica il governo può essere perseguitato.
Nonostante ciò, la Cina è oggi una delle potenze economiche mondiali più importanti, e questo contrasto tra autoritarismo politico e modernizzazione economica la rende un caso unico e complesso da analizzare.
La Cina è il terzo Paese più grande del mondo, dopo Russia e Canada, con una superficie di circa 9,6 milioni di km². Il suo territorio è estremamente vario:
A ovest troviamo altipiani e montagne, come il Tibet e l’Himalaya, dove si trova l’Everest (il monte più alto del mondo).
A nord-ovest ci sono deserti, come il Taklamakan e il Gobi, zone molto aride e difficili da abitare.
A sud e a est si estendono valli fertili e pianure attraversate da grandi fiumi come il Fiume Giallo (Huang He) e il Fiume Azzurro (Yangtze), fondamentali per l’agricoltura.
A sud-est la Cina si affaccia sul Mar Cinese Meridionale, una zona strategica sia per il commercio che per i conflitti territoriali.
Questo territorio così vasto e diversificato ha permesso alla Cina di sviluppare diverse attività economiche e di creare grandi infrastrutture (dighe, ferrovie, ponti, città moderne).
Con oltre 1,4 miliardi di abitanti, la Cina è il Paese più popoloso del mondo. Circa il 91% della popolazione appartiene all’etnia Han, ma esistono anche molte minoranze etniche, come gli Uiguri, i Tibetani e i Mongoli, che spesso sono oggetto di controllo e repressione da parte del governo.
Per affrontare il problema della sovrappopolazione, negli anni ’80 la Cina introdusse la famosa politica del figlio unico, che per decenni ha imposto alle famiglie il limite di un solo figlio. Questa legge è stata abolita solo nel 2016 ma ha lasciato conseguenze: oggi la Cina ha una popolazione che invecchia rapidamente e un calo delle nascite.
La maggior parte della popolazione vive nelle grandi città della costa orientale come Pechino, Shanghai, Shenzhen e Guangzhou, che sono diventate enormi metropoli moderne e tecnologiche.
La Cina ha conosciuto negli ultimi 40 anni una crescita economica impressionante. Da Paese agricolo e povero, è diventata la seconda economia mondiale dopo gli Stati Uniti.
Questo sviluppo è avvenuto grazie a:
Riforme economiche iniziate negli anni ’80, che hanno introdotto zone economiche speciali con investimenti stranieri;
Grande forza lavoro a basso costo;
Investimenti statali in tecnologia, infrastrutture e industria;
Esportazioni di prodotti in tutto il mondo.
Oggi la Cina è leader nella produzione di elettronica, acciaio, energia rinnovabile e ha aziende globali come Huawei, Xiaomi, Alibaba e TikTok. Sta anche investendo molto nella via della seta digitale e nella conquista dello spazio.
Tuttavia, la Cina ha anche problemi ambientali: inquinamento dell’aria e dell’acqua, consumo di suolo e uso massiccio di carbone.
Nonostante lo sviluppo economico, la Cina rimane un regime autoritario. Il governo censura i siti Internet (come Google, Facebook, YouTube), sorveglia i cittadini con un sistema di riconoscimento facciale e assegna punteggi di comportamento sociale che influenzano il lavoro, i viaggi e l’accesso a servizi.
Anche la libertà religiosa è limitata: comunità come i cristiani non ufficiali, i musulmani uiguri e i buddisti tibetani sono costantemente sorvegliati.
Chi protesta per i diritti civili o per la democrazia può essere arrestato, come è accaduto a molti giovani e giornalisti, specialmente dopo le manifestazioni di Hong Kong.
La Cina è un esempio di totalitarismo contemporaneo, in cui lo sviluppo economico e la modernità convivono con il controllo politico e sociale. Le sue caratteristiche fisiche e demografiche spiegano molte delle sue scelte strategiche, ma la mancanza di libertà fa riflettere sull'importanza dei diritti civili e della democrazia.
Studiare questo Paese ci aiuta a capire come la tecnologia, l’economia e la geografia possano essere usate non solo per crescere ma anche per controllare.
È fondamentale imparare a valutare criticamente ogni sistema politico, per costruire un mondo più libero, giusto e sostenibile.